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Martedì 16 Aprile 2024, ore 21.00 Camposampiero (PD), Teatro Ferrari Clicca qui per visualizzare la mappa danza

COMPAGNIA HERVÉ KOUBI

Sol Invictus

 

Prima regionale

Prenota

Ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti.

Il teatro sarà aperto al pubblico dalle ore 20.15.

Le prenotazioni apriranno alle ore 17.30 di giovedì 11 aprile.

Le prenotazioni sono valide fino a 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

I posti si intendono prenotati, non assegnati. L’assegnazione avviene a riempimento, secondo l’ordine di arrivo.

Coreografia
Hervé Koubi, con l’assistenza di Fayçal Hamlat

Musiche
Mikael Karlsson, Maxime Bodson, Ludwig van Beethoven, Steve Reich

Cast
Francesca Bazzucchi
Nadjib Meherhera
Mij Em Houssni
Ilnur Bashirov
Pavel Krupa
Youssef El Kanfoudi
Elder Freitas Fernandes
Denys Kutznetsov
Ediomar Pinheiro De Queiroz
Hsuan-Hung Hsu
Ismail Oubbajaddi
Badr Benr Guibi
Mauricio Farias Da Silva
Denis Chernykh
Abdelghani Ferradji
Samuel Da Silveira Lima
Karn Steiner
Allan Sobral Dos Santos

Disegno luci
Lionel Buzonie

Costumi
Guillaume Gabriel

Consulente artistico
Bérengère Alfort

Produzione
Compagnia Hervé Koubi

SOL INVICTUS

Perché danziamo? Non siamo niente nell’Universo. La vita – e non solo l’umanità – non è altro che un fiammifero acceso e spento nei cieli. La nostra esistenza passerà inosservata e la nostra solitudine nel Cosmo è esasperante. Ciò che è difficile accettare non è tanto l’ostilità dell’Universo, quanto la sua indifferenza. Tuttavia, se riusciamo ad accettare la sfida della vita, la nostra esistenza può davvero avere significato ed essere appagante. Non importa quanto sia profonda l’oscurità, dobbiamo portare la nostra luce. L’Universo, il ciclo delle stagioni, come ci collochiamo in questo grande spazio vertiginoso? In questo spazio, legato a ciò che è la vita, dunque delimitato da un inizio e da una fine, il destino per tutti noi sarà lo stesso. E io, di fronte a tutto questo, danzo. Sol Invictus, ovvero come prendersi gioco della morte danzando. Celebrare, attraverso la danza, questa energia vitale che dobbiamo trovare dentro di noi per affrontare le nostre paure, per affrontare noi stessi. Desidero riscoprire attraverso “incontri danzati” questa unione di popoli e culture al di là di ogni considerazione di appartenenza etnica, culturale o religiosa. La danza va oltre i confini umani e geografici, va oltre i confini dei codici del balletto e della danza contemporanea e urbana. Sol Invictus è un’opera generosa, illuminata dall’energia vitale dei miei ballerini, uomini e donne provenienti da tutto il mondo e da tutte le esperienze.

Hervé Koubi

 

Se l’esplorazione della memoria personale e delle sue radici algerine era servita come base della Trilogia del Mediterraneo, in questo suo ultimo lavoro Hervé Koubi affronta temi più universali. Cinque anni dopo Le Nuit Barbares, che fu lo spettacolo di chiusura dell’edizione 2019 di Musikè, Sol Invictus rappresenta un fervente inno al potere salvifico della danza. L’ispirazione dello spettacolo è radicata nella fascinazione per il Cosmo e per tutte le forme di vita: «La nostra solitudine nell’immensità dell’Universo – spiega Koubi – può essere scoraggiante. Solo accettando la sfida di vivere pienamente, portando luce nella nostra stessa oscurità, la nostra esistenza acquista significato e diventa realizzazione». E la danza per Koubi non è solo essenziale, ma indispensabile, dal momento che offre energia vitale e aiuta a superare la paura. Ancora una volta Koubi dimostra la sua capacità di mettere insieme un gruppo di danzatori di eccezionale talento, provenienti da ogni parte del pianeta, creando un insieme eterogeneo per stile e abilità, ma con la capacità di trovare l’unione nella diversità. Questo mix eclettico include hip hoppers, street dancers, ma anche ballerini che si sono formati in luoghi estremi come l’Amazzonia e la Siberia.

La partitura musicale di Sol Invictus è composta dalla combinazione di composizioni originali di Maxime Bodson e Mikael Karlsson e da estratti dalla Settima Sinfonia di Beethoven e dalle Quattro Sezioni di Steve Reich. Musica che, secondo Koubi, esprime principalmente speranza.

Un ruolo importante è riservato anche alla scenografia, al cui centro trova spazio una grande tela dorata, come simbolo del sole. Spiega sempre Koubi: «Sol Invictus non si riferisce solo al dio romano del sole, ma anche a un preciso rituale durante l’annuale celebrazione di mezzo inverno. Questo rituale celebrava il trascorrere dei giorni più bui, anticipando giorni migliori e più soleggiati. E quella celebrazione, quella speranza, per me, è proprio ciò di cui parla Sol Invictus».

LA COMPAGNIA

Traendo la sua forza creativa dalla cultura mediterranea e, in particolare, dalle radici algerine del suo fondatore e coreografo, la Compagnia Hervé Koubi si è rapidamente guadagnata una fama internazionale, combinando danza urbana e contemporanea con potenti immagini che evocano dipinti orientali. Ce que le jour doit à la nuit e Les Nuits Barbares, i due lavori più iconici di Hervé Koubi, sono opere di grande fluidità e potenza fisica, entrambe reduci da anni di intense tournées internazionali che hanno consacrato la compagnia come una tra le realtà contemporanee più interessanti del panorama mondiale della danza.

HERVÉ KOUBI

Francese di origini algerine, ha iniziato la sua carriera come ballerino-coreografo presso la Facoltà di Aix-Marseille, perfezionandosi al Centre International de Danse “Rosella Hightower” a Cannes e all’Opéra di Marsiglia. Nel 2000 ha creato Le Golem, che si può ritenere il progetto fondativo della sua compagnia, ottenendo un rapido successo in tutto il mondo, tanto da essere nominato, nel 2015, Chevalier des Arts et des Lettres. Dal 2010 Koubi dirige un progetto che vede al centro il Mediterraneo come origine e incontro di culture millenarie, per un viaggio scandito da diverse creazioni, tra le quali Ce que le jour doit à la nuit (2013), Les Nuits Barbares ou les premiers matins du monde (2015-2016), Boys don’t cry (2018), Odyssey (2020). Il suo lavoro coreografico nasce da una miscela di tecniche e influenze, al crocevia di danze urbane e balletto: Koubi vuole mettere in discussione questi linguaggi per sviluppare una tecnica unica e un nuovo stile. Considerando le tecniche come uno spazio di sperimentazione e andando oltre le strutture e le affiliazioni estetiche, Koubi intende postulare i confini sfumati di un balletto del XXI secolo, aperto e attuale. Koubi è stato ampiamente celebrato in tutto il mondo, dalla Biennale di Venezia a New York, dove la sua compagnia è più volte stata ospite. Il New York Times ha definito il lavoro di Koubi «una creazione di poetica bellezza». La sua ultima creazione, Sol Invictus, ha debuttato al Dance Forum di Monaco (Francia) a dicembre 2023.