TOMMASO RAGNO
Una relazione per un’Accademia
Prima regionale
PrenotaIngresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti.
Il teatro sarà aperto al pubblico dalle ore 20.15.
Le prenotazioni apriranno alle ore 17.30 di venerdì 3 novembre.
Le prenotazioni sono valide fino a 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
I posti si intendono prenotati, non assegnati. L’assegnazione avviene a riempimento, secondo l’ordine di arrivo.
UNA RELAZIONE PER UN’ACCADEMIA
Si chiama Pietro il Rosso la scimmia a cui Franz Kafka dà voce nel 1917 con un racconto breve pubblicato su una rivista. Pietro, catturato mentre è con il suo branco, viene ferito da due pallottole: una al volto, che gli dà il soprannome, “il Rosso”; l’altra all’anca, che lo rende zoppo. Dopo la prigionia in una cassa per raggiungere l’Europa su una nave, Pietro capisce che può imitare molto bene gli uomini e che in questo modo può garantirsi una parvenza di libertà, esibendosi nei teatri. Perché due sono le scelte possibili: o la gabbia dello zoo, o il varietà. Dopo quasi cinque anni, gli antropologi che lo invitano all’Accademia per ascoltare la sua storia si trovano davanti una scimmia-uomo: calma, riflessiva, ironica, con una vena di malinconia.
Un racconto che si presenta già con una forma teatrale e che, come molte delle opere di Kafka, non ha un significato univoco, ma suggerisce una pluralità di interpretazioni. Ogni spettatore potrà concentrarsi sull’aspetto che preferisce di questa storia: potrà vederla come una favola sull’evoluzione della specie, come un apologo sul confine sempre arbitrario tra uomo e animale, o sul compromesso tra libertà e via di fuga. Il Rosso si esibisce come un essere umano: questa continua performance è l’unica trasformazione che possa renderlo “accettabile”. In un certo senso, questo racconto è un’altra “metamorfosi” di Kafka.
TOMMASO RAGNO
Ha colto una serie di successi in teatro (in particolare con M – Il figlio del secolo diretto da Massimo Popolizio), al cinema (con dodici film girati tra il 2019 e il 2022) e in televisione (nell’insolita miniserie Monterossi, con il personaggio di Pasquale Carella, poliziotto barese trapiantato a Milano). Ha vinto il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista per Nostalgia di Mario Martone e lo Starlight International Cinema Award come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia.