ANNAGAIA MARCHIORO
Gina Francon
La portinaia di Palazzo Chigi
Ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti.
Il teatro sarà aperto al pubblico dalle ore 20.15.
Le prenotazioni apriranno alle ore 17.30 di lunedì 15 maggio.
Le prenotazioni sono valide fino a 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
I posti si intendono prenotati, non assegnati. L’assegnazione avviene a riempimento, secondo l’ordine di arrivo.
GINA FRANCON
La portinaia di Palazzo Chigi
Gina Francon è la portinaia di Palazzo Chigi: ha visto gli ultimi 30 anni della storia d’Italia passarle accanto. Nata in Veneto e trasferita a Roma con un concorso truccato, come dichiara apertamente per essere onesta fino in fondo, vive tutte le difficoltà di una immigrata del Nord al Sud. Un personaggio nato sui social da un’idea dell’attrice che la interpreta, durante il vuoto della prima quarantena: in questo spettacolo, fortemente voluto dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e ripreso dalla Fondazione Cariparo nell’ambito di Musikè, Gina Francon racconta dal suo angolo della portineria le verità più scomode, i segreti più taciuti della politica italiana. In questi anni di Covid, lei ha aiutato il Governo nelle decisioni difficili, a volte per sbaglio, solo perché era lì, la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via. E ha raccolto dalla pattumiera le pagine che avrebbero spiegato i DPCM all’Italia intera.
In scena un tavolo, molti utensili e una piastra elettrica. Su quella piastra la Gina cucinerà dei veri biscotti da offrire agli spettatori. Sembra che per questi biscotti siano cadute intere formazioni di governo. La Gina ha preparato il caffè a tutti, e di tutti potrebbe raccontare qualcosa: considera i politici un po’ figli suoi, un po’ ex mariti da dimenticare. La sua saggezza popolare la rende super partes: può dire tutto quello che pensa, perché è come la zia della porta accanto. È ecologista perché profondamente rurale, femminista in quanto matriarcale, europeista perché tutto il mondo è paese. Queste le solide basi del suo programma politico. Perché sì, Gina Francon, alla fine, decide di scendere in campo, e annuncia la nascita del suo partito: il Partito della Gina. Un partito squisitamente personale, tanto progressista quanto conservatore, post-ideologico, post-moderno e un po’ anche post mortem (degli altri). Perché una portinaia, non dimentichiamolo, vale più di un ufficio stampa.
Gina Francon è la versione contemporanea di una maschera teatrale. Nasce dalla necessità impellente di fare satira, in un tempo in cui capire quello che accade è quasi più difficile che respirare. In un paio di mesi su Tiktok Gina Francon ha raggiunto i ventimila followers, che a ogni nuovo video aumentano, con preoccupazione della stessa Gina, che pensava di poter smettere una volta finito il lockdown. Ma la Gina merita una vita propria: lo spettacolo usa l’ironia come arma a doppio taglio, che riapre le ferite e allo stesso tempo le ricuce. L’idea è quella di raccontare, attraverso gli occhi della Gina, il nostro Paese.
ANNAGAIA MARCHIORO
Nata a Padova, si è laureata in Filosofia a Venezia e si è diplomata come attrice alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano. Ha lavorato in teatro con registi come Shammà, Sinigaglia, Torre, Sorrentino, Grazzini, Fornasari. In televisione ha lavorato con Serena Dandini su Rai3 per Gli stati generali e nel 2018 è entrata a far parte del cast fisso del Saturday Night Live accanto a Claudio Bisio. Al cinema ha lavorato con Ivano De Matteo e Olivier Assayas. Ha fondato la compagnia Le Brugole, per cui ha scritto spettacoli brillanti a tematica LGBT, come Diario di una donna diversamente etero e Modern Family. Gli ultimi suoi lavori da attrice-autrice sono il monologo Fame mia, tragicomico racconto di formazione ispirato al libro Biografia della fame di Amélie Nothomb (ospitato da Musikè nel 2021), e la stand-up comedy Pourparler.
GABRIELE SCOTTI
Laureato in Filosofia morale all’Università Statale di Milano, è sceneggiatore, drammaturgo e copywriter. Tra i testi per il teatro, ha scritto per la sua regia gli spettacoli Le poveracce e Palloncini (quest’ultimo diventato un film, con il titolo Genitori quasi perfetti). Ha scritto con Annagaia Marchioro il monologo Fame mia (ospitato da Musikè nel 2021) e per Lella Costa lo spettacolo Se non posso ballare. Per il cinema ha scritto i film Tra cinque minuti in scena, Leonardo il genio a Milano, Genitori quasi perfetti, Dolcissime (premio per la miglior sceneggiatura al Magna Grecia Film Festival). Si è avvicinato al mondo dei podcast con l’apprezzato Invictae per ActionAid Italia.